Anna Frabetti
Jean-Michel Gardair (1942-2013)

 

Scheda bibliografica Torna all'indice completo del numero Mostra indice delle sezioni Togli testata Salva il frame corrente senza immagini Stampa il frame corrente Apri in formato PDF


 

Il 6 agosto se n'è andato Jean-Michel Gardair, membro del nostro Comitato Scientifico dal 1997. Scrittore, critico, traduttore, docente di letteratura italiana alla Sorbona, la sua carriera era cominciata con un romanzo, Le corps de Louise (Paris, Editions de Minuit, 1967 - salutato in modo più che favorevole dalla critica), a cui ne erano seguiti altri tre. Ma la scrittura creativa era stata presto accantonata a favore di quella critica. Accantonata e mai abbandonata del tutto, perché la prosa scientifica di Gardair era rimasta sempre molto personale, priva di orpelli accademici, a volte straniante e complessa.

Tra i suoi studi critici vorremmo ricordare almeno Pirandello. Fantasmes et logique du double (Paris, Larousse, 1971) pubblicato in italiano con una prefazione di Giovanni Macchia (Pirandello e il suo doppio, Roma, Abete, 1977), a cui si congiunse molti anni dopo, idealmente, con un altro volumetto pirandelliano, Jean-Michel Gardair legge Il fu Mattia Pascal (Fossombrone, Metauro, 2001), ultimo esercizio saggistico, a metà tra la lettura erudita e il racconto autobiografico. Notevolissime anche le traduzioni di classici italiani, tra cui ricorderemo almeno quella della Gerusalemme Liberata e molte altre da Ariosto a Petrarca, da Pirandello a Moravia, senza dimenticare Pasolini, altro autore prediletto a cui Gardair aveva dedicato le pagine di Narciso e il suo doppio. Saggio su La nuova gioventù di Pasolini (Roma, Bulzoni, 1996).

Jean-Michel Gardair era una figura di studioso atipica nel mondo dell'italianistica francese, spesso lontano dalle convenzioni e dal linguaggio universitario; si percepiva nella sua scrittura una sorta di tensione verso un discorso critico fortemente legato alla ricerca personale, nel senso più letterale del termine; verso quella che, in una grigia mattina di novembre di molti anni fa, chiamò «critica autobiografica». Una scrittura che fortemente tendeva verso il ritorno alla prosa creativa, progetto incompiuto dei suoi ultimi anni.

Vorremmo ricordare infine la persona: un uomo di straordinaria curiosità e profondità, di cui a lungo sentiremo il vuoto.

 

Precedente Successivo Scheda bibliografica Torna all'inizio del racconto Torna all'indice completo del numero Mostra indice delle sezioni


Bollettino '900 - Electronic Journal of '900 Italian Literature - © 2013

<http://boll900.it/numeri/2013-i/Frabetti.html>

Giugno-dicembre 2013, n. 1-2


 

Valid HTML 4.01! Valid CSS!