Note:


1 A. Marino, Teoria della letteratura, Bologna, Il Mulino, 1994, pp. 324-352.

2 Ma sulla problematica visione della «Repubblica delle lettere» si ricordi anche V. Gioberti sulla «disunione dei letterati» all'interno di essa, e l'idea di una conciliazione affidata alla religione, in Del primato morale e civile degli italiani, a cura di G. Balsamo-Crivelli, Torino, UTET, 1920, vol. III, pp. 212-227.

3 C. Guillén, Littérature générale e teoria letteraria, in L'uno e il molteplice, Bologna, Il Mulino, 1992, pp. 97e 99.

4 Segnalo a questo proposito un lavoro ancora molto attuale di Ada Annoni, L'Europa nel pensiero italiano del Settecento, Milano, Marzorati, 1959 - oltre a quello più celebre di Paul Hazard, La crisi della coscienza europea, del 1946 - dove sono evocati i concetti caratterizzanti di "Christianitas", "Humanitas", "Civilisation", soffermandosi sulle epoche e i personaggi più consapevoli tra Arcadia e Illuminismo.

5 C. Batteux, Les beaux-arts réduits à un même principe, Paris, Chez Durand, 1747.

6 Tra Nord e Sud, è noto. Cfr. G. de Staël, De la littérature considérée dans ses rapports avec les institutions sociales, Paris, Maradan, 1800.

7 G. de Staël, De l'Allemagne, Paris, Nicolle, 1810; poi Londra, 1813.

8 P. Valéry, Variété III, Paris, Gallimard, 1936, p. 235. pp. 246-247-249.

9 Ivi, p. 239.

10 P. Valéry, De l'enseignement de la poétique au collège de France, in VariétéV, Paris, Gallimard, 1945, p. 288.

11 G. Mazzini, D'una letteratura europea, in «Antologia» nn. 197-108 nov. Dic. 1828, in Critici dell'età romantica, a cura di C. Cappuccio, Torino, UTET, 1961, p. 74 [esiste ora del brano una riedizione in un volume antologico, curato da Franca Sinopoli, Il mito della letteratura europea, Roma, Meltemi, 1999, che, però, non ho potuto consultare]. Di Mazzini, oltre a questo saggio, occorre ricordare il Saggio sopra alcune tendenze della letteratura europea nel XIX secolo, e Byron e Goethe, Ivi, pp. 105-141.

12 Ivi, p. 78.

13 Si veda: «Ora -siam noi veramente, nel secolo XIX, sottoposti all'influsso di tali cause che ci spronino per vie diverse ad una medesima meta?», Ivi, p. 80.

14 Ivi, p. 98.

15 «Io intravedo l'aurora d'una Letteratura europea: nessuno fra i popoli potrà dirla propria: tutti avranno contribuito a fondarla», Ivi, p. 68.

16 Ivi, p. 69.

17 Perché, la stessa identificazione significa attestato di differenza. Si ricordi l'auspicio di un cosmopolitismo letterario espresso da Van Tieghem nella sua riflessione sull'Histoire littéraire internationale, in La littérature comparée, Paris, Colin, 1931, p. 210, quando ricorda le parole di Voltaire: «Que ces petites différences ne soient pas des signaux de haine et de persécution».


Bollettino '900 - Electronic Newsletter of '900 Italian Literature - © 2003

Giugno 2003, n. 1