Note:


1La questione dello pseudonimo, a lungo dibattuta e considerata da una certa critica punto di partenza per la comprensione dello scrittore oltre che del personaggio, viene oggi riconsiderata con discrezione. Silvio D'Arzo, il nome certamente più fortunato, è usato con Sandro Nadi o Nedi, Paterlini, Ferrari, Andrea Colli, Tullio Mari e altri. Il suo essere figlio illegittimo con tutto quel che comportava, e la conseguente volontà di nascondimento, non sono altro che dati biografici da cui partire per una più seria comprensione della complessità dell'uomo. Per approfondimenti si veda Silvio D'Arzo. Uno pseudonimo per legittima difesa, Atti del convegno "Pomeriggio Ezio Comparoni", Corte Tegge, 11 marzo 1994, Cavriago, Bertani e C., 1994.

2«Si inserisce in quella tradizione del "racconto lungo" che in Italia attecchisce male. […] Il racconto lungo nei suoi migliori modelli […] è a mezza via fra il romanzo breve e la prosa poetica. Come genere si potrebbe affermare che non sopporti l'affastellamento dei fatti […] e le troppo scoperte ricerche verbali. Punta soprattutto su effetti di ritmo, su pause, su un uso sapiente della così detta "durata"[...] Casa d'altri è, in questa direzione, un racconto perfetto». E. Montale, Letture. Silvio D'Arzo, in «Corriere della sera», 10/3/1954.

3Il termine è usato nell'accezione di F. Moretti, che allude a una vera «epica-moderna», con contatti e differenze col passato, ma che esprime la profonda discrepanza tra la «voglia totalizzante dell'epica e la realtà suddivisa» del mondo moderno. Nell'epica moderna c'è la «perenne capacità di riaprirsi», senza mai tuttavia approdare ad una «conclusione definitiva». Una ricerca come un cammino mai concluso. F. Moretti, Opere mondo, Torino, Einaudi, 1994.

4Nella prefazione a Nostro Lunedì di Ignoto del XX secolo augura a tutti di scrivere almeno un grosso libro nella vita, anche brutto, non importa. La scrittura prima di tutto.

5Il concetto di "Presenza" e, per contro, di "Assenza" è suggerito da G. Steiner che in Vere Presenze sottolinea come tutta l'arte, ogni creazione, muova necessariamente dalla domanda sul Senso, autentica spinta a un'indagine attraverso e nella scrittura. G. Steiner, Vere Presenze, Milano, Garzanti, 1992.


Bollettino '900 - Electronic Newsletter of '900 Italian Literature - © 2002-2003

Giugno-dicembre 2002, n. 1-2